domenica 22 dicembre 2013

Creme spalmabili... un dolcissimo regalo per Natale!



Quest'anno ho avuto poco tempo per pensare ai regali di Natale, sono stata assorbita da altri pensieri lasciando tutto il resto in disparte.
Avevo bisogno di qualcosa di veloce da preparare e ho pensato alle creme spalmabili, tipo la nuella per intenderci, ma fatte in casa, con ingredienti di qualità.

Ho pensato di fare 4 creme:
Una volta utilizzavo il burro normale per preparare questo genere di creme, ma ultimamente grazie a Luca Montersino (sempre lui), ho imparato che se si utilizza il burro chiarificato che non ha acqua il prodotto si conserva fuori frigo per mesi.
Come olio ho utilizzato l'olio di riso, perchè essendo neutro si adatta bene a queste preparazioni.
La crema al mou ha una preparazione diversa dalle altre, quasi banale direi, ma è una delle mie preferite!
Cliccando sui nomi creme troverete i link alle ricette.
Adesso non mi resta che ringraziarvi, per avermi accompagnato in questo anno, con tutto il cuore vi auguro un Felice Natale.

Clara

mercoledì 4 dicembre 2013

Muffin al cacao con gocce di cioccolato bianco


 Dicono che la colazione sia il pasto più importante della giornata, per me sono tutti importanti, ma quando la giornata inizia con un dolcetto fatto in casa, mi sento subito meglio! I Muffin sono buoni, veloci e facili da fare, perfetti per la colazione.

Quando ero piccola i muffin non si vedevano in Italia, c'erano i tegolini Mulino Binco, le girelle Motta, la pizza del panettiere, le torte della mamma, i muffin no. Ma del resto sono anche tornati di moda i vestiti che indossavo negli anni 80-90 quindi non resta altro da dire: sto invecchiando. 
Dopo questa considerazione totalmente fuori luogo posso passare alla ricetta :)

Ingredienti per 12-14 Muffin:

225 grammi di farina
1 bustina di lievito per dolci
40 grammi di cacao amaro in polvere
90 grammi di zucchero
3 uova
290 grammi di latte
70 grammi di burro fuso
100 grammi di gocce di cioccolato bianco
zucchero a velo per la finitura

Procedimento:

Ho mescolato la farina, il cacao e il lievito e li ho setacciati, ho aggiunto anche lo zucchero;
ho sbattutto leggermente le uova e le ho unite al latte.
Ho versato la parte liquida sulle polveri lavorando il composto con una frusta, infine ho aggiunto il burro fuso e le gocce di cioccolato bianco.

Ho riempito i pirottini per i muffin per 2/3 e li ho cotti nel forno statico preriscaldato a 180° per 10 minuti (potete controllare la cottura con la solita "prova stecchino")

Ho fatto raffreddare i muffin prima di toglierli dalla teglia e infine li ho spolverizzati con lo zucchero a velo.



Io ho usato una teglia da muffin, se non l'avete potete usare i pirottini di alluminio usa e getta, oppure i pirottini di carta, però devono essere quelli più spessi che mantengono la loro forma anche quando gli si versa un composto liquido al loro interno.

Spero di esservi stata utile, grazie per essere passati di qua!
a presto!

lunedì 2 dicembre 2013

come si valuta un vino?

Prima di entrare nel mondo del vino e delle degustazioni i miei gusti in fatto di vino erano molto diversi da quelli odierni, ma credo che sia quello che capita a tutti, quando si impara di più su un determinato argomento si deventa più selettivi. Come ho già scritto in un altro post ero piena di pregiudizi, che poi piano piano, si sono smontati da se.

Il primo livello di giudizio di un vino si ferma a: mi piace/non mi piace. Il gusto personale è sacrosanto, non mi stancherò mai di ripeterlo. Io non ho mai amato il moscato d'Asti e tutt'ora non lo sopporto. Il vino dolce spumantizzato non fa per me.

Il passaggio successivo è imparare a valutare un vino non in base al proprio gusto, ma in base alle sue caratteristiche oggettive.
I metodi di valutazione variano a seconda delle finalità che si hanno, il fine dell'analisi sensoriale per un sommelier non sarà dare un punteggio a un vino ma valutarne alcune caratteristiche al fine di poter creare un accostamento perfetto con un piatto. Il fine di un giudice ad un concorso enoico sarà invece attribuire un punteggio a un determinato vino, in modo da poter fare una vera e propria classifica.
Il proprio gusto deve essere messo, per quanto possibile da parte per lasciare spazio a valutazioni che siano il più oggettive possibile, tuttavia solitamente un margine di soggettività  nelle valutazioni c'è sempre e pare che si aggiri intorno al 3%.
Per poter essere il più oggettivi possibile è necessario munirsi di un "metodo" di uno schema che ci guidi nel giudizio: la scheda di degustazione. Nonostante i più esperti tendano a snobbarla rimane il metodo più sicuro per dare un giudizio attendibile. Ci sono diverse schede di degustazione ma tutte analizzano il vino in base a tre aspetti fondamentali, la vista, l'olfatto e il gusto.

Un'altro aspetto fondamentale su cui voglio soffermarmi riguarda le valutazioni comparative: i vini che paaragoniamo devono avere caratteristiche comuni. Per spiegarmi meglio vi faccio un esempio. Dalle mie parti si producono principalmente Freisa e Barbera, se parliamo di gusti personali posso dire che io preferisco "la Barbera" al Freisa, ma dire che oggettivamente "la Barbera" è meglio del Freisa non ha molto senso, perchè sono prodotti molto diversi ognuno con le sue peculiarità e devono essere paragonati a prodotti simili. Altrimenti sarebbe come veder gareggiare nella corsa un gatto e un cane. Aspettarmi che un Lambrusco abbia lo stesso corpo di un Taurasi sarebbe come aspettarmi che una gallina faccia le uova delle stesse dimensioni di un'oca, (e con tanti auguri).
Continuamente sento paragonare vini diversi, oppure vini di regioni diverse, "i vini del sud sono migliori dei vini del nord", "il Barolo è migliore dell'Amarone", "i vini piemontesi sono migliori dei vini toscani" sono tutte affermazioni che non vogliono dire niente, tanto meno se non sono argomentate.

Ci sono tanti metodi per valutare un vino, per esempio Luca Maroni nella sua guida, ne usa uno tutto suo, ma le regole generali rimangono le stesse qualunque metodo si scelga di seguire. Per esempio un vino limpido e brillante sarà migliore dal punto di vista visivo di un vino velato, qualunque metodo di valutazione si scelga di seguire.


L'esame del sommelier, come dicevo prima, si pone come obbiettivo l'abbinamento del vino con il piatto, quindi la scheda di degurazione non sarà numerica ma descrittiva.



L'esame per un concorso, che viene fatto generalmente daglia Assaggiatori di Vino (O.N.A.V) utilizza tutt'altra scheda che attribuisce un punteggio a diversi elementi dando una valutazione complessiva in centesimi:


Con questa scheda potreste anche ritrovarvi a dare 90/100 a un vino che non vi piace!

Il primo passo per andare oltre alla fase "mi piace/non mi piace" è chiedersi il perchè una cosa non ci piace e perchè un'altra ci piace cercando di soffermarsi sulle sensazioni olfattive e gustative che ci da il prodotto che stiamo degustando, non mi piace perchè ha odori sgradevoli, perchè in bocca è troppo acido, troppo amaro etc...

Per la mia esperienza posso dirvi che un buon vino generalmente piace sia agli intenditori, sia ai bevitori amatoriali e come diceva la persona che più di chiunque altro mi ha insegnato ad amare il vino, la bottiglia che ha ragione è sempre quella vuota.

Spero di essere stata utile a qualcuno!
Grazie per essere passati di qui!! ;)


giovedì 21 novembre 2013

Torta di girelle con mele e pistacchi, per iniziare bene la giornata!

Se c'è una cosa a cui non posso rinunciare è la colazione, la mattina ho sempre fame e ho bisogno dei miei tempi, di sedermi tranquilla a bere qualcosa di caldo e mangiare, possibilmente una fetta di torta!

L'impasto di questo dolce è simile alla pasta per brioche, è facile da fare e la preparazione non occupa molto tempo, a parte il tempo per la lievitazione, che però fa tutto da se.

Io ho scelto di farcire le girelle con la marmellata di pesche, pezzettini di mele e pistacchi ma dentro si può mettere di tutto... lasciamo libera la fantasia!!!

Ingredienti per sei porzioni:

75 gr burro
50 ml latte
mezzo panetto di lievito di birra
250 g farina
50 gr zucchero
Un pizzico di sale
2 uova + 1 uovo sbattuto per spennellare la torta
1 bacca di vaniglia
100 grammi di marmellata di pesche
2 mele tagliate a pezzettini
25 grammi di pistacchi tritati

Procedimento:

Ho mischiato la farina, lo zucchero e il sale, in una grande ciotola. A parte ho sciolto il burro e ho aggiunto il latte freddo e mezzo panetto di lievito sbriciolato mescolando fin che non fosse completamente sciolto (controllate che il liquido non sia troppo caldo altrimenti il lievito muore). 
Ho messo il liquido nel centro della fontana insieme a 2 uova sbattute e ho lavorato gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio.
Ho lasciato lievitare l'impasto per 4 ore.
Ho impastato nuovamente il tutto aggiungendo la polpa della bacca di vaniglia (potete vedere bene il procedimento qui) e ho steso la pasta sulla carta forno formando un rettangolo.
Ho spalmato sul rettangolo di pasta la marmellata, ho cosparso con i pezzettini di mela e i pistacchi tritati lasciando uno dei bordi più lunghi senza farcitura per poter chiudere il rotolo.
Ho girato il mio impasto formando un rotolo, aiutandomi con la carta forno, l'ho tagliato in sei pezzi uguali e li ho disposti in una teglia rivestita di carta forno di 18 cm di diametro. Ho fatto lievitare il dolce per altre due ore.
Ho spennellato le brioche con l'uovo sbattuto e ho infornato nel forno preriscaldato a 180°. Ho cotto il dolce per 40 minuti.
Se riuscite a mangiarlo quando è ancora tiepido sarà ancora più buono.
Per la colazione o la merenda è fantastico!!

scusate per le foto pessime ma avevo a disposizione solo il cellulare!

 Spero di esservi stata utile e se provate la ricetta fatemelo sapere!! :)

Clara



lunedì 18 novembre 2013

Cake di farro al limone e semi di papavero

Qualche giorno fa mi è capitato in mano un biglietto con questa ricetta, quando guardo la tv e vedo una ricetta che mi piace, la scrivo e la metto da parte, a volte finiscono nel dimenticatoio, altre volte diventano dei piatti veri, come questa torta. La ricetta è presa da "la prova del cuoco", una di quelle che fa Anna Moroni ...e poi ci sono le mie modifiche. E' estremamente semplice ma molto buona soprattutto per la colazione, o con una tazza di the!



Ingredienti:

175 grammi di farina di farro (potete utilizzare anche la farina 00)
130 grammi di zucchero
100 grammi di burro ammorbidito a temperatura ambiente
50 grammi di latte
2 uova
1 limone non trattato
4 gocce di olio essenziale di limone (potete sostiurle con la buccia grattuggiata di un altro limone)
20 grammi di semi di papavero
1/2 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Zucchero a velo q.b.


Procedimento:

Ho lavorato il burro con lo zucchero fin che non fossero ben amalgamati, ho aggiunto le uova una alla volta, un pizzico di sale e il latte.
A parte ho setacciato la farina con il lievito e li ho aggiunti piano piano al composto mescolando fin che il tutto non fosse omogeneo e senza grumi.
Ho aggunto i semi di papavero,  la buccia grattuggiata del limone e l'olio essenziale.

Ho cotto il dolce in forno preriscaldato a 180 gradi per 45 minuti.
Ho lasciato raffreddare il plum cake prima di sformalo e infine l'ho cosparso con dello zucchero a velo.


Buono!!!

Grazie per essere passati di qui!
a presto

Clara

giovedì 14 novembre 2013

Il vino quitidiano

Prima o poi al supermercato qualcuno mi intimerà di allontanarmi dal reparto vini e di non importunare i clienti, perchè ogni volta che vedo la scelta di qualcuno cadere su alcuni prodotti provo una fortissima tentazione di spronarlo a rivedere la sua scelta.

Mi rendo che chi beve quotidianamente vino debba contenere la spesa e magari spendere la cifra minima dei 5/6 euro a bottiglia per avere un vino decoroso esula dal suo budget.  


In ogni caso prendere dallo scaffale un cartone di Ronco, di Tavernello, o di vini del genere non è una buona soluzione.
Qualcuno potrebbe rispondere che costano poco, ma io non sono d'accordo. Quando ero ragazzina in pizzeria con gli amici ordinavamo il vino bianco sfuso perchè costava di meno e a un certo punto ho smesso di berlo perchè mi sono resa conto che mi dava la stessa soddisfazione che poteva darmi acqua frizzante con succo di limone, che però mi sarebbe costata 1/5.
Il costo deve essere rapportato alla qualità del prodotto. Se una cosa non è buona può anche costare poco ma è sempre troppo!!!
Piuttosto che bere un vino cattivo è meglio bere l'acqua.

Se invece non si vuole rinunciare al vino ci sono altre vie che si possono percorrere senza comprare i vini nel tetrapak.

Come fanno da sempre in casa Gionca si può comprare il vino sfuso in cantina e imbottigliarselo in casa.
Personalmente questa scelta non la condivido pienamente, perchè il vino imbottigliato in casa ha spesso un contatto prolungato con l'aria e le condizioni igieniche sono diverse da quelle presenti in una cantina professionale, di conseguenza è spesso accompagnato da difetti più o meno evidenti; tuttavia se non siete degli intenditori difficilmente la cosa vi disturberà e in ogni caso è infinitamente migliore di quello che potete prendere al supermercato nei cartoni, a un prezzo di poco inferiore.
In Italia abbiamo la fortuna di avere su tutto il territorio ottime cantine e vignaioli che vemdono il vino anche sfuso.

Un altra possibilità sono i bag in box, apparentemente possono essere scambiati per dei semplici contenitori di tetrapak ma il concetto è molto diverso. Sono delle scatole di cartone che all'interno contengono un sacchetto che si restringe man mano che il vino viene prelevato, preservandolo così dall'aria. Moltissime cantine si sono organizzate per commercializzare il vino in questo modo e personalmente la trovo una bella idea per chi vuole bere il vino quotidianamente senza spendere molto.
Il prezzo è di poco superiore a quello del vino sfuso ma il sistema secondo me è migliore, il vino non prende aria, e non c'è il lavoro dell'imbottigliamento. Ovviamente un vino in box sarà diverso da un vino commercializzato in bottiglia, avrà una maturazione e un affinamento diverso, ma si tratta di un buon compromesso.

Bag in box da 5 e 10 litri, i formati più diffusi, della cantina di Castelnuovo don Bosco

Infine vi segnalo dei vini in bottiglia di buona qualità a prezzi che possono variare dai 3/4 euro a bottiglia.
Quando li ho scoperti, grazie a mia cognata Pina mi sembrava impossibile. Il rapporto qualità prezzo è sorprendente. Il packaging è semplice ma carino e il toppo è a  vite (ottima scelta per contenere il prezzo senza compromettere la qualità). Sono vini prodotti in una cooperativa fondata tra la Coop e i diversi produttori, inizialmente sono usciti 4 o 5 rossi, ma adesso la varietà sta crescendo e ci sono anche un rosato e diversi bianchi. Penso che siano un'ottima alternativa per chi vuole assaggiare vini diversi dal solito, di realtà territoriali diverse dalla propria con una spesa contenuta. I miei preferiti sono tra i bianchi "trebbiano e passerina", "cococciola e pecorino" e tra i rossi "merlot sangiovese e rubicone" e "merlot e cigliegliolo", tra tutti quelli che ho assaggiato l'unico che non mi è piaciuto è l'"oltrepo pavese pinot nero vinificato in bianco".

Questo è tutto, spero di esservi stata utile e... al prossimo post!! ;)

Clara



NOTA: Quanto scritto è frutto delle mie personali opinioni e non sono pagata da nessuno per parlare bene o male di un prodotto. Il giudizio non è riferito alla Cantina in generale ma alla singola bottiglia degustata. Il vino è materia ”Viva” e il suo contenuto può variare da una bottiglia all’altra (nonostante possano sembrare identiche) per motivi non imputabili al produttore. 

mercoledì 13 novembre 2013

cioccolata calda con panna... la merenda del sabato!

Non so se capita anche a voi ma con l'arrivo del freddo la mia voglia di cioccolata aumenta esponenzialmente! Ultimamente il sabato pomeriggio è diventato il giorno della cioccolata calda, è così buona, veloce e facile da preparare che penso diventerà un Must anche per i mesi invernali!!!
Una volta compravo il ciobar, ma per farla in casa ci vuole più o meno lo stesso tempo e qiundi non penso proprio che ne vale la pena.
La cioccolata è fatta con latte, cacao, amido e zucchero (facoltativo) e se volete potete aggiundere del cioccolato tritato. Pochi ingredienti grande goduria.
Si potrebbero anche mischiare le polveri e conservarle in un barattolo in modo da ottenere un ciobar casalingo, io per il momento le miscelo all'occorrenza.
Io non metto lo zucchero perchè non amo le cose troppo dolci, se lo desiderate potete aggiungere alla ricetta 10 grammi di zucchero. Se non volete usare il cioccolato triplicate la dose del cacao.

Ingredienti per due tazze di cioccolata:

250 ml di latte fresco intero
60 grammi di cioccolato fondente
10 grammi di cacao in polvere amaro
10 grammi di amido di mais o fecola di patate

120 grammi di panna montata per la finitura.

Procedimento:

Ho messo il latte in un pentolino e l'ho posto sul fuoco.
In una ciotola ho mischiato l'amido con il cacao.
Quando il latte ha raggiunto il bollore ho aggiunto il cioccolato tritato grossolanamente.
Ho mescolato fin che non fosse completamente sciolto e a questo punto ho aggiunto le polveri poco alla volta mescolando con una frusta in modo che non si formassero grumi.

Ho servito la cioccoalta nella tazza guarnendola con la panna montata.

 Tovaglia stirata come al solito

Che buona!!! :)

grazie per essere passati di qui!!
a presto

Clara

lunedì 28 ottobre 2013

Pane alle banane

Qualche giorno fa in una serie televisiva che sto seguendo ho visto il pane alle banane e mi è venuta voglia di farlo. In casa avevo la ricetta di Luca Montersino, in uno dei suoi preziosissimi dvd.
Ho fatto qualche variante perchè volevo che non contenesse latticini e frumento e in casa avevo solo lo zucchero grezzo.
E' venuto buono, non è molto dolce ma per la colazione è perfetto!

Ingredienti per 2 teglie da plum cake:

500 grammi di banane pulite
500 grammi di zucchero di canna
500 grammi di farina di farro
4 uova
120 grammi di olio di semi preferibilmente spremuto a freddo
55 grammi di latte di mandorla o acqua
20 grammi di bicarbonato di sodio
15 grammi di sale
1 bustina di lievito
150 grammi di gocce di cioccolato fondente

Procedimento:

Ho pulito le banane e le ho ridotte in poltiglia nel cutter (si può usare anche il frullatore a immersione).
Ho aggiunto lo zucchero, le uova, il latte e l'olio e ho frullato tutto fino ad ottenere un composto liscio.

In una grande ciotola ho setacciato la farina di farro, il lievito, il bicarbonato di sodio e il sale e ho girato le polveri con una frusta per mischiarle.
Ho creato un buco al centro delle polveri e ho versato all'interno il liquido con le banane.
Ho mescolato con una frusta i composti partendo dal centro, e allargando il raggio quando il composto centrale non aveva più grumi, fino ad amalgamare completamente le polveri con la parte liquida.
Per ultimo ho aggiunto le gocce di ciocolato mescolando il composto.

Ho unto le teglie con l'olio di semi e le ho foderate con la carta da forno. 
Ho cotto in forno preriscaldato per 45 minuti a 170°

Ho fatto raffreddare i dolci prima di sfornarli.





Spero che la ricetta vi sia piaciuta!
a presto.

Clara

giovedì 24 ottobre 2013

Pollo al profumo di limone e lavanda

 Qualche settimana fa la mia amica Marta mi  ha dato la lavanda del suo giardino, che ha fatto seccare. In questi giorni grigi e uggiosi, sentire in casa il profumo di lavanda è di gran conforto :)
Oltre che per profumare i cassetti la lavanda si può usare anche in cucina, la torta albicocche  e lavanda è un classico di molti pasticceri, io invece la metto nel pollo!

Ingredienti per due persone:

2 cosce e sovraccosce di pollo
1 limone
1 cucchiaino di lavanda
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale e pepe

2 patate

Procedimento:

Ho staccato la pelle del pollo dalla sovraccoscia e dalla prima parte della coscia, rivoltandola sulla parte inferiore (come si farebbe con un calzino) saiutandomi con un coltellino.
Ho grattuggiato la parte superficiale del limone, tenendone da parte la scorza.
Ho messo il pollo in una ciotola, l'ho cosparso con la lavanda e il succo del limone spremuto, e l'ho fatto riposare 30 minuti in frigorifero.

Ho disposto il pollo su una teglia foderata di carta da forno, coprendolo con la pelle che precedetemente avevo "tirato giù", ho salato, pepato e condito con due cucchiai di olio.
Ho lavato le patate e le ho avvolte in un cartoccio.

Ho cotto tutto in forno a 180°, per 45 minuti.

 Ho servito il pollo con la buccia grattuggiata del limone, le patate salate e condite con il restante olio crudo e delle carote al vapore che avevo avanzato il giorno prima.

Ho bevuto una barbera d'asti  ma con questo piatto avrei preferito le note di rosa e spezie del ruchè di Castagnole Monferrato, la prossima volta cercherò di organizzarmi meglio ;)




Grazie per essere passati di qui!

Clara

giovedì 10 ottobre 2013

Tagliolini con limone, crudo e zafferano


Questa ricetta è per Chiara, perchè me l'ha chiesta lei, perchè tutti dicono che ci somigliamo e perchè mi ricordo quando il suo papà la teneva in una sola mano guardandola come se fosse la bambina più bella del mondo, e per quanto mi riguarda probabilmente lo era.

E' una ricetta facile facile e veloce veloce, l'ho imparata al primo corso di cucina e la faccio spesso, soprattutto nella bella stagione perchè il limone dona al piatto una nota fresca.
La cosa importante è usare una pasta fresca all'uovo, altrimenti non rende, se avete voglia di farla in casa trovate la ricetta qui.

Ingredienti per due porzioni:

250 grammi di tagliolini freschi all'uovo
1 limone biologico
4 fette di prosciutto crudo
40 grammi di burro
una bustina di zafferano
sale pepe


Procedimento:

Ho messo a bollire abbondante acqua salata.
Ho lavato il limone, l'ho sbucciato tagliando delle fettine sottili di scorza (cercando di non tagliare la parte bianca che ha un sapore sgradevole); Ho tagliato la buccia del limone in striscioline sottili.


Ho fatto bollire dell'acqua  e vi ho immerso le bucce del limone, precedentemente tagliate, per 30 secondi, dopo di che le ho scolate e ho ripetuto questa operazione per altre due volte.

In una padella ho sciolto il burro e ho aggiunto le bucce del limone, lo zafferano, del pepe nero e un mestolo dell' acqua di cottura della pasta.


Nel contempo ho cotto la pasta per due-tre minuti, l'ho scolata e l'ho condita direttamente nella padella.
Infine ho aggiunto nei piatti il prosciutto crudo tagliato a striscioline larghe circa un centimetro.


Se volete abbinare un vino scegliete un vino bianco di una buona intensità, come ad esempio uno chardonnay valdostano ;)

Buone :)


martedì 8 ottobre 2013

Ratatuia

Ratatuille è uno dei miei film preferiti, credo che sia naturale vista la mia passione per la cucina!

la ratauia preparata da Remì il piccolo chef del film

La ratatuia è un piatto tipico di della provenza, è uno di quei piatti che ogni grand-mère cucina a modo suo, infatti ne esistono tantissime versioni.
Io vi do la mia, avrei voluto utilizzare i pomodori freschi, ma in casa non li avevo!

Per sei porzioni:

1 melanzana
2 zucchine
1 peperone giallo e 1 peperone rosso
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
400 grammi di passata di pomodoro
1 cucchiaino di zucchero
un rametto di timo
olio q.b.
sale e pepe



Procedimento:

Ho preriscaldato il forno a 200°.
Ho lavato le verdure e le ho affettate finemente.
In una pentola ho scaldato un po' di olio extra vergine di oliva e ho fatto appassire lo scalogno, uno spicchio di aglio intero e il timo.
Ho fatto cuocere nell'olio le melanzane, un minuto per ogni lato, poche alla volta, dopo di che le ho disposte su una teglia.
Nella stessa pentola con lo stesso olio e la cipolla ho versato la salsa di pomodoro, lo zucchero,  salato e pepato e ho continuato la cottura per 15 minuti.



Nella pirofila dove avevo precedentemente disposto le melanzane ho messo i peperoni e ho coperto tutto con il sugo, dal quale avevo precedentemente tolto l'aglio, (tenendone da parte 3 cucchiai). Infine ho coperto con le zucchine e la parte di sugo rimanente.

Ho cotto la ratatuia nel forno ventilato per un'ora, dopo di che ho continuato la cottura sotto il grill per ulteriori 15 minuti.


Buona !!!

mercoledì 2 ottobre 2013

tagliatelle all'uovo

Personalmente ritengo che la pasta fresca fatta in casa, sia una delle cose più belle da fare in cucina, io l'adoro! Ogni volta che la faccio penso a mia nonna, quando ero piccola mia nonna la faceva spesso, a volte si trovavano lei, mia mamma e le mie zie per produrre quantità enormi di agnolotti.... Mangiati crudi erano una vera delizia! 
La pasta fresca è sempre buona, anche condita semplicemente con un po' di burro e qualche fogliolina di salvia, e anche se spesso mi è parso di capire che l'opinione generale sia diversa, secondo me è anche veloce da fare.
Io solitamente la faccio con 1 uovo intero per 100 grammi di farina 00, ma esistono tantissime varinati, nelle Langhe è famosa quaella fatta solo con i tuorili (circa 36/40 tuorli per ogni chilo di farina), mia nonna invece metteva meno uova e aggiungeva  un po' di acqua.
Anche per quanto riguarda la farina ci possono essere tantissime varianti e si possono usare farine diverse: di grano duro, di farro, di kamut, farine integrali... insomma ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenze.

Ingredienti per 2 porzioni:

200 grammi di farina 00 
2 uova intere

Procedimento:

Ho disposto la farina  "a fontana" lasciando un buco in mezzo nel quale ho rotto le uova.
Ho impastato fino a che non ho ottenuto un impasto sufficientemente "liscio".


Ho diviso la pasta in due parti e le ho stese con il mattarello grossolanamente per farle passare nella macchia per la pasta.


Ho passato le strisce ottenute nella macchia per la pasta almeno due volte per ogni grado di spessore, iniziando dallo spessore più grande fino ad arrivare allo spessore più sottile.


Ho ripassato le strisce di pasta nella macchina per la sfoglia fino a che il risultato non fosse liscio ed omogeneo, infine ho passato ogni sfoglia nel "rullo taglierina".
Ho sistemato le tagliatelle nello "stendipasta" in alternativa potete disporle su un vassoio e cospargerle con la farina per evitare che si attacchino.



In 15 minuti il gioco è fatto, secondo me ne vale la pena!!! ;)



giovedì 26 settembre 2013

Cheese 2013


Chi mi conosce sa quanto io ami il latte in tutte le sue forme, non potevo mancare a Cheese la manifestazione che ogni due anni Slow Food dedica al formaggio!
 











 













 Cin cin e... al prossimo post!!! ;)

mercoledì 18 settembre 2013

cake alle carote, nocciole e cacao


 Da un po' di tempo volevo fare una torta alle carote, un giorno al mare sfogliando una rivista ho trovato questa ricetta, e ho provato a farla. Devo ammettere che ha superato le mie aspettative, è davvero buona così ho pensato di condividere la ricetta!
Io ho usato la planetaria (fino a che non ho incorporato gli albumi montati, questo passaggio lo faccio sempre a mano), perchè non avevo tirato fuori dal frigo il burro per tempo e così ho fatto prima, ma si può fare a mano senza problemi. E' facile, veloce e buona, l'unico problema è che non è durata nemmeno un giorno! ;)

Ingredienti per 8 porzioni:

220 grammi di carote grattuggiate
120 grammi di burro morbido + quello necessario per ungere la teglia
100 grammi di farina
160 grammi di zucchero
70 grammi di nocciole tritate
3 cucchiai di cacao amaro in polvere
una bustina di lievito
3 uova

zucchero a velo per decorare


Procedimento:

Ho separato i tuorli dagli albumi e ho montato quest'ultimi a neve ferma.
Ho lavorato il burro con lo zucchero, ho aggiunto i tuorli mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo.


A parte ho mescolato la farina con il lievito e il cacao e setacciandolo l'ho unito al composto preparato in precedenza, lavorando l'impasto fin che non risultasse "liscio".
Ho aggiunto le carote e le nocciole mescolando bene.
Ho aggiunto un terzo degli albumi al composto mescolando dal basso verso l'alto cercando di non smontarli e in fine ho unito quelli restanti sempre mescolando allo stesso modo fino a che non ci fossero più grumi.

Ho imburrato una teglia da plum cake e l'ho rivestita di carta-forno (il burro consente una migliore condizione del calore).

Ho cotto la torta in forno preriscaldato a 180° (ventilato) per 55 minuti.
Ho tolto la torta dal forno e l'ho fatta raffreddare, l'ho sfornata e l'ho cosparsa con lo zucchero a velo.
Ho mangiato la torta accompagnandola con il mio the preferito del momento, davvero buona, semplice ma piacevole!


Grazie per aver letto fin qui e se provate questa ricetta fatemelo sapere!
...al prossimo post!!! ;)









martedì 13 agosto 2013

Vallée d'Aoste Chardonnay - Anselmet


Oggi vi parlo un di Vino, ma questo post è anche un po' una scusa per augurarvi buone vacanze, anche se, visto che siamo già ad Agosto inoltrato penso che molti di voi saranno già sotto il sole!

In val d'Aosta ho passato la maggior parte delle mie vacanze estive e quindi oggi sono perfettamente in tema! 
In generale penso che la Valle d'Aosta sia una terra di grandi vini, nonostante tutte le difficoltà che ci sono nel coltivare la vite in un territorio come quello montano, riesce a produrre dei vini straordinari.
Personalmene ritengo che nei vini bianchi riesca ad esprimersi al meglio.

Come potete vedere dalle foto, si tratta di uno Chardonnay elevato in barrique, annata 2011, gradi 14%.
 
Esteticamente la bottiglia mi piace, è semplice ed elegante. La retro-etichetta "racconta" un po' il processo di vinificazione di questo vino, cosa che mi fa sempre molto piacere anche perchè ci aiuta a capire meglio il vino, molto di più delle solite note degustative o degli abbinamenti consigliati, spesso poco condivisibili, che solitamente vengono scritti.

Il vino si presenta di un bel giallo paglierino, limpido e trasparente. I profumi sono intensi, prevale la frutta ma ci sono anche piacevoli note speziate, segno di uso sapiente del legno, che eleva il vino senza coprirne le peculiarità. Le note che prevalgono sono il pompelmo, la banana acerba, l'ananas, il tabacco, il pepe, il finale è burroso.
In bocca il vino ha un buon corpo, una buona struttura e una buona acidità, sempre piacevole in un vino bianco, è sapido e molto persistente. Il buon equilibrio tra tutte le sensazioni che ci regala, lo rende un vino molto elegante ed estremamanete piacevole da bere.

La buona struttura di questo vino permette di abbinarlo anche a piatti di media intensità, a base di formaggi o di carni bianche. Io l'ho bevuto con il pollo alla lavanda, e non era per niente male!!!

Grazie per aver letto fin qui e Buone vacanze a tutti. :)



NOTA: Quanto scritto è frutto delle mie personali opinioni e non sono pagata da nessuno per parlare bene o male di un prodotto. Il giudizio non è riferito alla Cantina in generale ma alla singola bottiglia degustata. Il vino è materia”Viva” e il suo contenuto può variare da una bottiglia all’altra (nonostante possano sembrare identiche) per motivi non imputabili al produttore.