domenica 29 novembre 2015

La scienza della pasticceria di Dario Bressanini



Se siete appassionati di pasticceria ve lo sarete sentiti dire un sacco di volte: "la pasticceria è chimica", se in cucina possiamo dare libero sfogo al nostro estro e lasciare nel cassetto la bilancia, in pasticceria le cose cambiano: le grammature sono importanti, fondamentali.
Io sono una persona curiosa, mi piace sempre sapere che cosa sta dietro alle cose. Che cosa fa funzionare qualcosa, che cosa rende una cosa in un modo piuttosto che in un altro. Sono fatta così. Lo sono sempre stata, da bambina aprivo i mobiletti dei bagni di tutte le case in cui andavo (giuro non lo faccio più).
Quello che sta dietro (o dentro) serve a capire, a conoscere, e solo se conosci una cosa ne hai la padronanza. Solo se capisci quanto è importante l'aria in un determinato impasto allora sai perchè devi trattarlo con delicatezza, con il riguardo di cui ha bisogno.
Quando ho visto questo libro ho pensato: "devo averlo", mancavano pochi giorni al mio compleanno e un regalino ci stava....  L'ho letto durante le vacanze estive e devo dire che è davvero ben fatto.
Dario Bressanini lo conoscevo già per il suo blog "Scienza in cucina"  che mi era capitato spesso di consultare. Scrive in modo semplice concetti di chimica rendendoli alla portata di tutti. Se li capisco io c'è speranza per tutti visto che ignoro completamente la materia o per meglio dire sono un'asina in chimica.
Il libro è diviso in 5 parti che sono gli ingrendienti fondamentali in pasticceria: zucchero e zuccheri, uova, latte panna e burro, farina e aria e altri gas.
Ogni parte tratta l'argomento in modo semplice ed esaustivo e contiente esempi pratici e ricette a tema. Le ricette sono poche (è un libro più teorico che pratico) ma sono curate nei minimi dettagli.
Esteticamente il libro è molto bello, ha delle belle fotografie e grafici e le tabelle sono di facile consultazione.

Conoscere il perchè delle cose aiuta a evitare errori e consente di avere le basi per poter modificare le ricette in base alle nostre necessità. Io lo considero un libro davvero utile e unico nel suo genere. Lo consiglio vivamente a tutti gli appassionati di pasticceria!







Grazie per essere passati di qui!

a presto

Clara

martedì 17 novembre 2015

Porridge con uvetta, mela e mandorle

La mattina ho fame, tanta fame, famissima. Su istagram vedo foto di ragazze che per colazione prendono un the e mangiano una banana, io non sono così virtuosa ho bisogno di sostanza. Se dovessi sfamarmi a biscotti assumerei presto la forma di un Totoro (quanto amo totoro). 
La prima volta che ho mangiato il porridge ero in Irlanda, del resto è un classicone dei paesi anglosassini, ma ultimamente è sbarcato anche in Italia, perchè pare che l'avena faccia molto bene. Io non sono esperta di queste cose ma posso assicurarvi che è buono e che vi sazia per un bel numero di ore, il che nel mio caso è quasi un miracolo ... e poi è bello calduccio, il che in questa stagione non guasta.
La ricetta originale prevede di cuocere i fiocchi di avena nel latte nella proporzione uno a tre o uno a quattro (dipende dai fiocchi) ma si può fare anche sostiuendo il latte con altri liquidi come latti vegetali o con l'acqua... certo il sapore non sarà lo stesso. Io lo faccio spesso con il latte di riso, perchè ho scoperto che se non bevo il mio amatissimo latte di mucca tutti i giorni sto meglio.
Non usando abitualmente lo zucchero mi sono dovuta trovare un modo alternativo per dolcificarlo... aggiungendo la frutta (in questo caso mela e uvetta); Talvolta mi aiuto anche con un pochino di succo di mela. Le mandorle invece sono uno sfizio.

L'unico incoveniente del porridge è che deve cuocere circa un quarto d'ora.  Però potete farlo cuocere la sera e riscaldarlo la mattina aggiungendo solo un pochino di latte o del liquido che avete scelto.
Io ogni tanto ne faccio anche una versione speady ma magari ve ne parlerò in un altro post.

Bisogna ammettere che se il porridge va di gran moda c'è anche un perchè, è uan colazione sana, la suggerisce anche il dott. Berrino, e lui è come l'uomo del monte, se dice che una cosa si può mangiare, possiamo stare tranquilli.

Ingredienti per una porzione:

Io uso un misurino da 1/4 di CUP ma se non lo avete potete usare una tazzina da caffè

1 misurino di fiocchi d'avena
3 misurini di latte di riso
1 misurino di succo di mela
1/2 mela
1 misurino scarso di uvetta
un cucchiaio di mandorle tritate o a lamelle
un pizzico di cannella


Procedimento:

Mettete in uin pentolino i fiocchi di avena, il latte, il succo di mela, l'uvetta e mettetelo a cuocere a fuoco lento.
Dopo 7/8 minuti aggiungete la mela che avrete precedentemente tagliato a pezzettini.
Continuate a cuocere fino a quando il liquido non è stato completamente assorbito dai ficocchi di avena creando una pappa che potrebbe ricordare quello che ai tempi di mia nonna chiamavano "il pastone dei cani". Ci vorranno circa una quindicina di minuti in tutto, ma dipende molto dai fiocchi di avena che si utilizzano, non hanno tutti lo stesso tempo di cottura. Infine aggiungete le mandorle e la canella.
Non fatevi ingannare dall'aspetto, il porridge è bruttino ma è molto buono.


Naturalmente potete personalizzare il porridge come più vi piace, con i frutti di bosco è ottimo, ma anche semplicemente con un cucchiaio di marmellata.

Grazie per essere passati di qui!!!
A presto

Clara

sabato 7 novembre 2015

Composta di pere e vaniglia



Dall'inizio di quest'anno sto sperimentando diversi tipi di composte, (tipo questa) io sono una di quelle persone a cui piace cambiare... anche nelle cose che mangia. L'unica costante nella mia vita è il caffèlatte... ogni tanto penso anche che dovrei cambiare il nome di questo blog in "caffelatte" forse prima o poi lo farò anche perchè le battute sul nome di questo blog si sprecano.  Ma questo è un altro discorso.
Questa ricetta è semplicissima e molto veloce da fare, l'unica cosa importante è che le pere siano bene mature, e quindi "belle dolci".

ingredienti per circa 2 kg di composta.

2 kg di pere ben mature
2 cucchiai di sciroppo d'acero (potete sostituirlo con lo zucchero)
2 cucchiaini di vaniglia (quella vera, non la vanillina, la vanillina è OUT!!!)
2 cucchiaini di agar agar

procedimento:

Ho lavato le pere, le ho private del torrsolo e le ho tagliate a pezzi, le ho messe in una pentola e le ho fatte cuocere a fuoco basso coprendole con un coperchio.
Le ho fatte cuocere per circa 30 minuti, fino a quando non erano belle mollicce (casa di riposo style).
Ho unito lo scirpoo d'acero, l'agar agar e ho frullato il tutto con il minipimer. Ho continuato la cottura per ulteriori 5 minuti.
Ho riempito i vasetti sterilizzati con il composto ancora bollente, li ho chiusi con i rispettivi coperchi e li ho lasciati raffreddare capovolti (appoggiandoli sul tappo, a testa in giù).

Buona e super sana.


Grazie per essere passati di qui!

Clara