domenica 22 dicembre 2013

Creme spalmabili... un dolcissimo regalo per Natale!



Quest'anno ho avuto poco tempo per pensare ai regali di Natale, sono stata assorbita da altri pensieri lasciando tutto il resto in disparte.
Avevo bisogno di qualcosa di veloce da preparare e ho pensato alle creme spalmabili, tipo la nuella per intenderci, ma fatte in casa, con ingredienti di qualità.

Ho pensato di fare 4 creme:
Una volta utilizzavo il burro normale per preparare questo genere di creme, ma ultimamente grazie a Luca Montersino (sempre lui), ho imparato che se si utilizza il burro chiarificato che non ha acqua il prodotto si conserva fuori frigo per mesi.
Come olio ho utilizzato l'olio di riso, perchè essendo neutro si adatta bene a queste preparazioni.
La crema al mou ha una preparazione diversa dalle altre, quasi banale direi, ma è una delle mie preferite!
Cliccando sui nomi creme troverete i link alle ricette.
Adesso non mi resta che ringraziarvi, per avermi accompagnato in questo anno, con tutto il cuore vi auguro un Felice Natale.

Clara

mercoledì 4 dicembre 2013

Muffin al cacao con gocce di cioccolato bianco


 Dicono che la colazione sia il pasto più importante della giornata, per me sono tutti importanti, ma quando la giornata inizia con un dolcetto fatto in casa, mi sento subito meglio! I Muffin sono buoni, veloci e facili da fare, perfetti per la colazione.

Quando ero piccola i muffin non si vedevano in Italia, c'erano i tegolini Mulino Binco, le girelle Motta, la pizza del panettiere, le torte della mamma, i muffin no. Ma del resto sono anche tornati di moda i vestiti che indossavo negli anni 80-90 quindi non resta altro da dire: sto invecchiando. 
Dopo questa considerazione totalmente fuori luogo posso passare alla ricetta :)

Ingredienti per 12-14 Muffin:

225 grammi di farina
1 bustina di lievito per dolci
40 grammi di cacao amaro in polvere
90 grammi di zucchero
3 uova
290 grammi di latte
70 grammi di burro fuso
100 grammi di gocce di cioccolato bianco
zucchero a velo per la finitura

Procedimento:

Ho mescolato la farina, il cacao e il lievito e li ho setacciati, ho aggiunto anche lo zucchero;
ho sbattutto leggermente le uova e le ho unite al latte.
Ho versato la parte liquida sulle polveri lavorando il composto con una frusta, infine ho aggiunto il burro fuso e le gocce di cioccolato bianco.

Ho riempito i pirottini per i muffin per 2/3 e li ho cotti nel forno statico preriscaldato a 180° per 10 minuti (potete controllare la cottura con la solita "prova stecchino")

Ho fatto raffreddare i muffin prima di toglierli dalla teglia e infine li ho spolverizzati con lo zucchero a velo.



Io ho usato una teglia da muffin, se non l'avete potete usare i pirottini di alluminio usa e getta, oppure i pirottini di carta, però devono essere quelli più spessi che mantengono la loro forma anche quando gli si versa un composto liquido al loro interno.

Spero di esservi stata utile, grazie per essere passati di qua!
a presto!

lunedì 2 dicembre 2013

come si valuta un vino?

Prima di entrare nel mondo del vino e delle degustazioni i miei gusti in fatto di vino erano molto diversi da quelli odierni, ma credo che sia quello che capita a tutti, quando si impara di più su un determinato argomento si deventa più selettivi. Come ho già scritto in un altro post ero piena di pregiudizi, che poi piano piano, si sono smontati da se.

Il primo livello di giudizio di un vino si ferma a: mi piace/non mi piace. Il gusto personale è sacrosanto, non mi stancherò mai di ripeterlo. Io non ho mai amato il moscato d'Asti e tutt'ora non lo sopporto. Il vino dolce spumantizzato non fa per me.

Il passaggio successivo è imparare a valutare un vino non in base al proprio gusto, ma in base alle sue caratteristiche oggettive.
I metodi di valutazione variano a seconda delle finalità che si hanno, il fine dell'analisi sensoriale per un sommelier non sarà dare un punteggio a un vino ma valutarne alcune caratteristiche al fine di poter creare un accostamento perfetto con un piatto. Il fine di un giudice ad un concorso enoico sarà invece attribuire un punteggio a un determinato vino, in modo da poter fare una vera e propria classifica.
Il proprio gusto deve essere messo, per quanto possibile da parte per lasciare spazio a valutazioni che siano il più oggettive possibile, tuttavia solitamente un margine di soggettività  nelle valutazioni c'è sempre e pare che si aggiri intorno al 3%.
Per poter essere il più oggettivi possibile è necessario munirsi di un "metodo" di uno schema che ci guidi nel giudizio: la scheda di degustazione. Nonostante i più esperti tendano a snobbarla rimane il metodo più sicuro per dare un giudizio attendibile. Ci sono diverse schede di degustazione ma tutte analizzano il vino in base a tre aspetti fondamentali, la vista, l'olfatto e il gusto.

Un'altro aspetto fondamentale su cui voglio soffermarmi riguarda le valutazioni comparative: i vini che paaragoniamo devono avere caratteristiche comuni. Per spiegarmi meglio vi faccio un esempio. Dalle mie parti si producono principalmente Freisa e Barbera, se parliamo di gusti personali posso dire che io preferisco "la Barbera" al Freisa, ma dire che oggettivamente "la Barbera" è meglio del Freisa non ha molto senso, perchè sono prodotti molto diversi ognuno con le sue peculiarità e devono essere paragonati a prodotti simili. Altrimenti sarebbe come veder gareggiare nella corsa un gatto e un cane. Aspettarmi che un Lambrusco abbia lo stesso corpo di un Taurasi sarebbe come aspettarmi che una gallina faccia le uova delle stesse dimensioni di un'oca, (e con tanti auguri).
Continuamente sento paragonare vini diversi, oppure vini di regioni diverse, "i vini del sud sono migliori dei vini del nord", "il Barolo è migliore dell'Amarone", "i vini piemontesi sono migliori dei vini toscani" sono tutte affermazioni che non vogliono dire niente, tanto meno se non sono argomentate.

Ci sono tanti metodi per valutare un vino, per esempio Luca Maroni nella sua guida, ne usa uno tutto suo, ma le regole generali rimangono le stesse qualunque metodo si scelga di seguire. Per esempio un vino limpido e brillante sarà migliore dal punto di vista visivo di un vino velato, qualunque metodo di valutazione si scelga di seguire.


L'esame del sommelier, come dicevo prima, si pone come obbiettivo l'abbinamento del vino con il piatto, quindi la scheda di degurazione non sarà numerica ma descrittiva.



L'esame per un concorso, che viene fatto generalmente daglia Assaggiatori di Vino (O.N.A.V) utilizza tutt'altra scheda che attribuisce un punteggio a diversi elementi dando una valutazione complessiva in centesimi:


Con questa scheda potreste anche ritrovarvi a dare 90/100 a un vino che non vi piace!

Il primo passo per andare oltre alla fase "mi piace/non mi piace" è chiedersi il perchè una cosa non ci piace e perchè un'altra ci piace cercando di soffermarsi sulle sensazioni olfattive e gustative che ci da il prodotto che stiamo degustando, non mi piace perchè ha odori sgradevoli, perchè in bocca è troppo acido, troppo amaro etc...

Per la mia esperienza posso dirvi che un buon vino generalmente piace sia agli intenditori, sia ai bevitori amatoriali e come diceva la persona che più di chiunque altro mi ha insegnato ad amare il vino, la bottiglia che ha ragione è sempre quella vuota.

Spero di essere stata utile a qualcuno!
Grazie per essere passati di qui!! ;)