mercoledì 30 gennaio 2013

La pizza



La panificazione è una cosa che mi affascina moltissimo, sulla quale mi piacerebbe imparare di più, ma intanto inizio a raccontarvi quel poco che so...

Ho sempre considerato la lievitazione una magia, l’impasto cresce e si trasforma sotto i nostri occhi... è una cosa bellissima.

Io uso il lievito di birra anche se prima o poi mi deciderò a provare il lievito naturale, quindi chissà che questo non sia il primo di tanti post dedicati all’argomento.

Trovo che il lievito madre sia una delle cose più romantiche della cucina, ogni tanto mi fermo a pensare ai fornai di un tempo che si passavano "la madre" di padre in figlio, lievito che portava con se un pezzettino di storia di generazione in generazione ….


Passando alle cose più concrete, durante la lievitazione il lievito consuma l’amido (precedentemente trasformato in glucosio da alcuni enzimi)  presente nella farina e produce (tra le altre cose) l’anidride carbonica che fa gonfiare la pasta.
Il glutine contenuto nella farina, durante la fase di impasto, crea un rete detta “maglia glutinica” che aiuta a trattenere l’aria che si è creata durante la lievitazione. Il glutine costituisce la parte proteica della farina pertanto più la farina sarà ricca di amido e più sarà proteica. La farina più è proteica più viene considerata “forte”.
Per il pane, la pizza e in generale per "i lievitati" solitamente si utilizza una "forte".


Siccome in commercio non ho trovato nessuna farina che dichiari sul pacchetto il suo valore proteico (indicato con una W) e quindi la sua forza, io mi regolo usando una normale farina 00 (che ha un basso valore proteico) a cui aggiungo il 20% di farina manitoba (che ha un elevato valore proteico), in questo modo ho visto che il risultato è buono. Un ambiente caldo inoltre favorirà la lievitazione. 

Questa è la mia ricetta ma non sono un'esperta in materia, ci sono moltissimi modi per preparare la pizza, c'è chi la impasta con il latte, chi sostituisce la farina 00 con farine di altri cereali o con farine meno raffinate per avere un risultato più "rustico", credo che ognuno debba trovare la sua ricetta anche in base ai propri gusti personali.



Ingredienti per sei pizze  (28 cm c.a. di diametro e molto sottili) Se volete farne di meno potete dimezzare le dosi, io preferisco farne di più e congelarla

800 grammi di farina 00

200 grammi di farina manitoba

1 panetto di lievito di birra o una bustina di lievito di birra liofilizzato (in realtà questa sarebbe la dose per mezzo chilo di farina ma io ne metto sempre metà perché trovo che venga meglio)

½ cucchiaino di zucchero

½  litro d’acqua circa

olio extra vergine di oliva
sale

Io ho condito solamente 2 pizze e ho congelato la restante pasta, per il condimento questa volta ho scelto:

200 grammi di polpa di pomodoro

2 mozzarelle fior di latte

pomodorini pachino, carciofi, peperone e melanzane grigliate, acciughe, olive

origano

olio extra vergine di oliva

sale

Procedimento: 
Per prima cosa sciolgo lo lievito in un bicchiere di acqua tiepida con mezzo cucchiaino di zucchero.


                                                                                           


Impasto la farina con l’aqua e il lievito, qualche cucchiaio d’olio, e la restante acqua fin che non avrà formato una palla (l’ho fatto con la planetaria ma prima di averla lo facevo a mano e viene bene lo stesso). Per ultimo aggiungo un cucchiaino di sale fino e continuo ad impastare fin che non ottengo un impasto omogeneo. La  quantità di acqua bisogna valutarla di volta in volta (aggiungendone se la pasta è troppo dura e aumentando la farina se è troppo molle).



 
Metto la pasta su un asse la incido con una croce, la faccio riposare coprendola con uno strofinaccio.
Il tempo minimo perché lieviti è di 2 - 3 ore, ma se lievita per più tempo è molto meglio, se sono a casa la preparo molte ore prima e ogni 2 - 3 ore la ri-impasto e la faccio ri lievitare.



Stendo la pasta aiutandomi con le mani, con un mattarello e un po’ di farina, cercando di tirarla il più sottile possibile (ma questo dipende dai gusti), dopo di che condisco le pizze.

Questa volta ho scelto delle verdure ma è una cosa abbastanza rara di solito preferisco formaggi e affettati, in ogni caso (secondo me) è meglio scegliere pochi ingredienti e di buona qualità in modo che i sapori non si mischino troppo (cosa che non ho fatto questa volta...infatti erano belle zeppe.... hihihi)

Scaldo il forno ventilato al massimo della temperatura e cuocio le pizze per 8 – 10 minuti ma il tempo di cottura può variare da forno a forno.



Dopo di che mi mangio la pizza e bevo una birra, anche se in teoria non sarebbe un perfetto abbinamento ... ma a me piace così!!!

Grazie per aver letto fin qui, e al prossimo post!!!

sabato 26 gennaio 2013

Linguine alle vongole


Un primo di pesce semplicissimo che però io ho imparato a fare solo da qualche anno, è un piatto veloce da preparare leggero ma gustoso. A casa mia non c’è mai stata la cultura del pesce, particolarmente dei molluschi così un giorno la mia collega Anna mi ha spiegato per filo e per segno come faceva la pasta con le vongole e le sarò per sempre grata … 




Ingredienti per 4 persone:


360 grammi di linguine
1 kg di vongole
1/2 mezzo bicchiere di vino bianco secco
300 grammi di pomodorini pachino
olio extra vergine di oliva, sale, pepe e prezzemolo fresco


Procedimento:

Per prima cosa sciacquo le vongole e le metto a bagno in acqua tiepida con una manciata di sale fino per almeno un’ora. Dopo di che le scolo e se c’è molta sabbia ripeto l’operazione.

Quando le vongole sono pulite le metto in una casseruola con un po’ di vino bianco e copro con un coperchio, dopo qualche minuto cominciano ad aprirsi e man mano che si aprono le tolgo dalla pentola e le metto in una terrina, in modo che non cuociano troppo; Quelle che non si aprono le elimino. 



Filtro il liquido di cottura con un colino e un un velo di un pezzo di carta da cucina (stacco un pezzo dal rotolo e da questo pezzo ne prendo solo un velo).

Le vongole si possono lasciare così come sono oppure separare dai gusci, io preferisco separarne una parte perché mi piace vedere qualche conchiglia nel piatto.




In una padella scaldo 4 cucchiai di olio e faccio rosolare l’aglio, i pomodorini tagliati in 4 e l'acqua di cottura delle vongole, dopo qualche minuto aggiungo le vongole sale e pepe  e proseguo la cottura per cinque minuti,  infine aggiungo il prezzemolo tritato e spengo il fuoco.


  

Nel contempo cuocio la pasta , quando è al dente la scolo e la salto nella padella con il condimento e dopo di che… buon appetito!




Grazie per aver letto fin qui e... al prossimo post!!! 

giovedì 24 gennaio 2013

Crema di zucca.... più stagionale di così....

Mangiare i prodotti stagionali è sicuramente una buona scelta sia per quanto riguarda il sapore sia perché si risparmia… certo in estate è più semplice!
Mi hanno regalato una zucca a e ho pensato di farne una crema (sempre per la fase depurativa post natalizia)



Ingredienti per 2 persone:
Una fetta di zucca (700 geammi)
1 patata grande
1 scalogno
1 gambo di sedano (avrete capito che io lo metto dapperttutto hihihi)
600 cl di brodo vegetale
Olio exravergine di oliva
Sale pepe noce moscata
3 fette di pane
Parmigiano reggiano grattugiato



Procedimento:
Ho pulito tutte le verdure, le ho tagliate a pezzi e le ho messe nella pentola a pressione con il brodo* (se volete fare la crema nella pentola normale utilizzate un litro di brodo e raddoppiate i tempi di cottura). Ho fatto cuocere a fuoco medio e quando ha iniziato a fischiare ho abbassato la fiamma e continuato la cottura per 20 minuti.
Ho spento il fuoco e dopo alcuni minuti ho fatto uscire il vapore dalla pentola, l’ho aperta, ho aggiunto sale, pepe e una grattata di noce moscata. Infine ho passato il tutto con il minipimer.
A parte ho fatto scaldare una padella antiaderente e quando era calda ho fatto abbrustolire le fette di pane precedentemente tagliate a pezzi.


Ho servito la crema con un filo di olio extra vergine di oliva, del parmigiano regiano grattugiato e i crostini.
Buona.
Grazie per aver letto fin qui... e.. al prossimo post!!! 


*personalmente se cucino minestre o cose simili non faccio soffriggere le verdure e il motivo è molto semplice: se decido di mangiare una minestra è perché mi voglio tener leggera (altrimenti opterei per una lasagna al forno), sicuramente il sapore sarà leggermente diverso, ma a me piace così. Questa è solo la mia opinione e del resto io non sono un cuoco e il mio intento non è di insegnare qualcosa a qualcuno ma di condividere la mia piccola esperienza.

martedì 22 gennaio 2013

Cantina Borgogno - Barolo

Sabato scorso con gli amici della Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori) siamo andati a visitare la cantina Borgogno a Barolo.

Produttrice di vino dal 1761 Borgogno è una delle cantine più storiche del Piemonte ma a renderla famosa è stato soprattutto il suo Barolo.

Dal 2008 è passata sotto la proprietà di Oscar Farinetti, il suo tocco si distingue particolarmente nel wine shop dedicato alla vendita e alle degustazioni, ma ciò nonostante nell’ambiente si respira ancora un’aria piacevolmente famigliare (anche grazie alla gentilezza della persona che ci ha guidato nella visita).

La cantina si trova nel centro del paese in una bellissima posizione e la mancanza della poesia dei vigneti adiacenti è ampiamente ripagata dalla vista che si gode dalla terrazza panoramica posta sopra la cantina.




I locali sotterranei sono caratterizzati dalla presenza di grandi botti (anche molto vecchie), dalle nicchie scavate nel tufo (nelle quali riposano centinaia e centinaia di bottiglie) ma anche da un tocco più moderno, infatti alcune parti delle pareti della cantina sono state dipinte con colori vivaci e in tutti i locali, da quelli dedicati alla vinificazione a quelli dediti all’imbottigliamento, sono stati esposti dei quadri.


Dopo la visita alla cantina siamo passati alla degustazione e abbiamo assaggiato:

DOLCETTO 2011 13° 
Di colore rosso rubino con riflessi violacei con profumi di frutta rossa tra i quali si distingue la fragola.  In bocca è fresco, di medio corpo e di media persistenza. Dopo averlo deglutito rimane in bocca il sentore della mandorla amara.

BARBERA SUPERIORE 2012 – 13,5°
Di colore rosso rubino intenso quasi porpora con riflessi violacei, all’esame olfattivo emergono profumi intensi di prugna, spezie, cacao e rosa appassita. In bocca emerge un buon corpo e un buon equilibrio e infine dalla via retroolfattiva emergono i sentori di caffè e della mandorla amara. 

NEBBIOLO 2011 15°
Di colore rosso rubino scarico abbastanza trasparente, al naso i profumi sono intensi e caratterizzati principalmente dalla rosa appassita e dai sentori di frutta. In bocca il vino si presenta leggermente sapido, con una buona acidità e tannicità. Chiude una nota amarognola che ci fa pensare ancora una volta alla mandorla amara. Per essere così giovane stupisce che questo nebbiolo sia già così piacevole ma rimane la curiosità di riassaggiarlo tra un anno o due.

BAROLO* 2007 14,5°
Il grande protagonista della giornata non ha deluso le mie aspettative. Di colore rubino carico intenso, con profumi di fiori appassiti, liquirizia e vaniglia. In bocca non è eccessivamente tannico e si sente ancora una piacevole freschezza. Persistente e di gran corpo ed equilibrio, soprattutto se si considera la sua giovane età.

Infine abbiamo concluso con 2 vini chinati: il primo a base di nebbiolo e barbera e il secondo a base di barolo. Nonostante il produttore dichiari che vengono lavorati allo stesso modo nel primo si sentivano di più le spezie mentre nel secondo il vino, anzi il Barolo, comunque sono entrambi molto piacevoli.

 Alcuni scatti della giornata:















Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui! buona giornata e al prossimo post!!!



 *Il produttore ha scelto di mettere in commercio il suo Barolo dopo 5 anni, 3 anni in botti grandi di Slavonia e 2 in bottiglia.


domenica 20 gennaio 2013

il mio 2012 diVino!


Volevo condividere qualche scatto di alcuni degli eventi legati al mondo del vino a cui ho partecipato l’anno scorso, purtroppo le foto non sono bellissime ma, come si dice dalle mie parti, questo passa il convento! Di molte manifestazioni ed eventi, sfortunatamente non ho foto, ma ne conservo comunque il bellissimo ricordo!




  Visita alla cantina Cascina Adelaide - Barolo - CN

100 Vini Meregalli - Autodromo di Monza - Settembre 2012


  Cena di gala a cura dello chef stellato Artur Martinez (Ristorante Capritx - Barcelona) - Eataly Torino ottobre 2012

Salone del Gusto 2012 - Torino

 Questa nonostante sia venuta male non potevo non metterla!!


Presentazione della guida Slow Wine - Torino ottobre 2012


Grazie per essere passati di qui!

venerdì 11 gennaio 2013

Camilin - Bossotti


A dicembre sono andata con alcuni amici a visitare la cantina Bossotti una piccola cantina a conduzione famigliare a cisterna d’asti, un bellissimo paesino nell’astigiano.


I proprietari sono stati gentilissimi e molto ospitali e dopo averci fatto visitare la cantina hanno organizzato una degustazione dei loro vini accompagnandoli con salumi e formaggi tipici, oltre ad altri stuzzichini preparati dalla signora Bossotti.


Tra i vini che ho assaggiato (Barbera d’Asti, Nebbiolo, Cisterna d’Asti) quello che mi ha colpito maggiormente e di cui ho deciso di parlarvi è il Terre Alfieri bianco.





Il terre alfieri è una DOC piemontese nata qualche anno fa, il disciplinare di produzione stabilisce tra le altre cose: “vitigno Arneis dall’85% al 100%; possono concorrere, congiuntamente o disgiuntamente, uve di altri vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte nella misura massima del 15 %.” In questo caso viene utilizzato lo chardonnay.





Il vino si chiama CAMILIN*, annata 2011 gradi 13,5.
Nel bicchiere il vino è limpido, trasparente di color giallo paglierino scarico, l’intensità dei profumi è media e emergono note erbacee e fruttate come la salvia, il pompelmo, la mela verde (granny smit) e infine qualche nota di fieno, sentori inusuali per questa tipologia di uvaggi. Il buquet è fine e piacevole.
In bocca il vino l’ho trovato rotondo e caldo abbastanza acido e con una buona persistenza.




  
Riporto il link del disciplinare di produzione:


* L’etichetta riporta quanto segue: “così chiamiamo in famiglia questo vigneto dal nome del precedente proprietario, esposto a est, ottimo per i vini bianchi”



NOTA: Quanto scritto è frutto delle mie personali opinioni e non sono pagata da nessuno per parlare bene o male di un prodotto. Il giudizio non è riferito alla Cantina in generale ma alla singola bottiglia degustata. Il vino è materia”Viva” e il suo contenuto può variare da una bottiglia all’altra (nonostante possano sembrare identiche) per motivi non imputabili al produttore.

martedì 8 gennaio 2013

Crema di Porri e Patate


Eccomi tornata dopo le feste con una nuova ricetta, questa volta accontenta tutti è un piatto leggero,  vegetariano e se non usate il latte e il parmigiano è anche vegano…
Questa è la mia proposta, personalmente se cucino minestre o cose simili non faccio soffriggere le verdure e il motivo è molto semplice: se decido di mangiare una minestra è perché mi voglio tener leggera (altrimenti opterei per una lasagna al forno ;) ), sicuramente il sapore sarà leggermente diverso, ma a me piace così. Questa è solo la mia opinione, del resto io non sono un cuoco e il mio intento non è di insegnare qualcosa a qualcuno ma di condividere la mia piccola esperienza.



Ingredienti per 4 persone:

2 porri
2 patate di medie dimensioni
2 gambi di sedano
1 scalogno
3/4 di litro di brodo vegetale
¼ di litro di latte
olio extra vergine di oliva
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattuggiato
sale, pepe, noce moscata e prezzemolo fresco
facoltativo: crostini o riso bollito per accompagnare

Procedimento

Pulite i porri, le patate, il sedano e lo scalogno e tagliate tutto a pezzi (più i pezzi saranno piccoli, meno tempo sarà necessario per la cottura) metteteli in una pentola con il brodo, sale, pepe e fate cuocere a fuoco medio con il coperchio. Dopo mezz’oretta controllate con una forchetta che le verdure siano diventate morbide aggiungete il latte la noce moscata e continuate a cuocere per una decina di minuti a fuoco vivace (senza coperchio).
In alternativa potete scegliere di mettere tutti gli ingredienti in una pentola a pressione e di cuocere per 15 minuti (dopo il fischio), in questo caso però dimezzate la dose del brodo.


Per ultimo aggiungete il prezzemolo (in questo modo conferirà al piatto una nota di freschezza) e passate il tutto con il minipimer.



Servite la crema con un filo di olio extra vergine di oliva crudo, parmigiano reggiano grattuggiato, dei crostini o se vi piace con del riso bollito (a me piace!!!).

Come vino ho bevuto un terre alfieri un bianco piemontese a base di arneis e chardonnay e devo dire che è stato piacevole.

Buon appetito!!!