giovedì 14 novembre 2013

Il vino quitidiano

Prima o poi al supermercato qualcuno mi intimerà di allontanarmi dal reparto vini e di non importunare i clienti, perchè ogni volta che vedo la scelta di qualcuno cadere su alcuni prodotti provo una fortissima tentazione di spronarlo a rivedere la sua scelta.

Mi rendo che chi beve quotidianamente vino debba contenere la spesa e magari spendere la cifra minima dei 5/6 euro a bottiglia per avere un vino decoroso esula dal suo budget.  


In ogni caso prendere dallo scaffale un cartone di Ronco, di Tavernello, o di vini del genere non è una buona soluzione.
Qualcuno potrebbe rispondere che costano poco, ma io non sono d'accordo. Quando ero ragazzina in pizzeria con gli amici ordinavamo il vino bianco sfuso perchè costava di meno e a un certo punto ho smesso di berlo perchè mi sono resa conto che mi dava la stessa soddisfazione che poteva darmi acqua frizzante con succo di limone, che però mi sarebbe costata 1/5.
Il costo deve essere rapportato alla qualità del prodotto. Se una cosa non è buona può anche costare poco ma è sempre troppo!!!
Piuttosto che bere un vino cattivo è meglio bere l'acqua.

Se invece non si vuole rinunciare al vino ci sono altre vie che si possono percorrere senza comprare i vini nel tetrapak.

Come fanno da sempre in casa Gionca si può comprare il vino sfuso in cantina e imbottigliarselo in casa.
Personalmente questa scelta non la condivido pienamente, perchè il vino imbottigliato in casa ha spesso un contatto prolungato con l'aria e le condizioni igieniche sono diverse da quelle presenti in una cantina professionale, di conseguenza è spesso accompagnato da difetti più o meno evidenti; tuttavia se non siete degli intenditori difficilmente la cosa vi disturberà e in ogni caso è infinitamente migliore di quello che potete prendere al supermercato nei cartoni, a un prezzo di poco inferiore.
In Italia abbiamo la fortuna di avere su tutto il territorio ottime cantine e vignaioli che vemdono il vino anche sfuso.

Un altra possibilità sono i bag in box, apparentemente possono essere scambiati per dei semplici contenitori di tetrapak ma il concetto è molto diverso. Sono delle scatole di cartone che all'interno contengono un sacchetto che si restringe man mano che il vino viene prelevato, preservandolo così dall'aria. Moltissime cantine si sono organizzate per commercializzare il vino in questo modo e personalmente la trovo una bella idea per chi vuole bere il vino quotidianamente senza spendere molto.
Il prezzo è di poco superiore a quello del vino sfuso ma il sistema secondo me è migliore, il vino non prende aria, e non c'è il lavoro dell'imbottigliamento. Ovviamente un vino in box sarà diverso da un vino commercializzato in bottiglia, avrà una maturazione e un affinamento diverso, ma si tratta di un buon compromesso.

Bag in box da 5 e 10 litri, i formati più diffusi, della cantina di Castelnuovo don Bosco

Infine vi segnalo dei vini in bottiglia di buona qualità a prezzi che possono variare dai 3/4 euro a bottiglia.
Quando li ho scoperti, grazie a mia cognata Pina mi sembrava impossibile. Il rapporto qualità prezzo è sorprendente. Il packaging è semplice ma carino e il toppo è a  vite (ottima scelta per contenere il prezzo senza compromettere la qualità). Sono vini prodotti in una cooperativa fondata tra la Coop e i diversi produttori, inizialmente sono usciti 4 o 5 rossi, ma adesso la varietà sta crescendo e ci sono anche un rosato e diversi bianchi. Penso che siano un'ottima alternativa per chi vuole assaggiare vini diversi dal solito, di realtà territoriali diverse dalla propria con una spesa contenuta. I miei preferiti sono tra i bianchi "trebbiano e passerina", "cococciola e pecorino" e tra i rossi "merlot sangiovese e rubicone" e "merlot e cigliegliolo", tra tutti quelli che ho assaggiato l'unico che non mi è piaciuto è l'"oltrepo pavese pinot nero vinificato in bianco".

Questo è tutto, spero di esservi stata utile e... al prossimo post!! ;)

Clara



NOTA: Quanto scritto è frutto delle mie personali opinioni e non sono pagata da nessuno per parlare bene o male di un prodotto. Il giudizio non è riferito alla Cantina in generale ma alla singola bottiglia degustata. Il vino è materia ”Viva” e il suo contenuto può variare da una bottiglia all’altra (nonostante possano sembrare identiche) per motivi non imputabili al produttore. 

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