Molto spesso mi viene chiesto
come si fa a “capire” un vino, in
realtà credo che la cosa sia molto meno complessa di quel che generalmente si
pensi.
Se è vero che la tecnica e
l’esperienza fanno la loro parte, e in questo io ho ancora molto da imparare, è
anche vero che tutti possediamo gli strumenti essenziali per poter fare
l’analisi sensoriale di un vino o di qualunque altra cosa. Occhi, naso e bocca.
Una cosa che, almeno secondo me, è
fondamentale è la curiosità. Nel mio caso lo è stata: il desiderio di capire
come arriva il vino nel bicchiere e il perché ci sono così tanti vini diversi
l’uno dall’altro.
Due bottiglie identiche spesso rivelano diversità nel contenuto, due vini prodotti da uno stesso produttore possono avere livelli qualitativi molto diversi tra loro, lo stesso tipo vino prodotto in zone divese ha moltissime differenze.
Come si "fa" il vino più o meno
l’ho sempre saputo, mio nonno aveva la vigna e si è sempre fatto il vino in
casa, ma a un certo punto è nata in me la curiosità di saperne di più, a bere il vino ero già capace ma a degustarlo e a capirlo profondamente no.
Certamente è chiaro a tutti che
alcuni vini siano più piacevoli di altri e che ci siano addirittura vini
che si bevano con difficoltà, come ho sentito dire da qualcuno “la bottiglia
che ha ragione è sempre quella vuota”, ma capire perchè un vino è o non è "buono" non è così semplice.
A comprendere e tradurre quel che i nostri sensi ci trasmettono si
impara, ma il primo passo
per trasformare una bevuta in una degustazione è accessibile a tutti ed è anche
il più importante … Il prestare
attenzione a cosa abbiamo nel bicchiere.
Possiamo versare un bicchiere di
vino, berlo e decidere se ci piace o non ci piace, oppure possiamo versarci un
bicchiere di vino e osservarlo, valutare se è trasparente, se è limpido o se ci
sono particelle in sospensione, se è uno spumante possiamo valutarne le
bollicine, chiederci se sono grosse o fini, se durano a lungo o se svaniscono
velocemente.
Possiamo poi annusarlo e
chiederci se il profumo è piacevole o meno, se ci ricorda qualcosa che abbiamo
già annusato; Questa è probabilmente la cosa più difficile e molto spesso individuamo un profumo ma non riusciamo a dagli un nome, tuttavia con l'esercizio si impara e, al di là di quel che si
vede sovente negli show televisivi, i profumi dei vini non sono così tanti e
sono spesso ricorrenti.
Assaggiando il vino possiamo
cercare di capire se ci sembra dolce, salato, acido, amaro, se abbiamo una
sensazione di astringenza, se il gusto del vino permane quando l’abbiamo
deglutito o se ci abbandona velocemente.
Mi è capitato spesso di vedere
che le persone sono un po’ abitudinarie nel consumo del vino, io credo che sia
bello e interessante conoscere vini diversi, di produttori
diversi. Io stessa prima di
“addentrarmi” in questo mondo avevo molti pregiudizi, molti dei quali sono dei veri e propri
luoghi comuni: “il vino rosso è migliore di quello bianco”, “i vini in barrique
vanno di moda ma sembra di bere legno”, “i vini del nord sono migliori di
quelli del sud”… in poco tempo mi sono ricreduta su tutto …
Con questo non voglio dire che
chiunque sia in grado di fare una degustazione, ma che il primo passo per
farla, che è anche il più importante è alla portata di tutti … bisogna però
pensare a quel che si sta guardando, annusando e bevendo, in questo modo
godrete del vostro bicchiere in tutto quel che vi sta offrendo.
Infine a mio parere è
bello pensare, quando si beve un buon bicchiere, a tutto quel che c’è stato
prima, alla natura che ha offerto i frutti, e a chi, spesso con fatica, dedizione e amore l’ha prodotto.
Vi auguro di bere di meno e degustare di più!
Grazie per aver letto fin qui e... al prossimo post! ;)
Vi auguro di bere di meno e degustare di più!
Grazie per aver letto fin qui e... al prossimo post! ;)
Ciao! Questo è il primo Tuo post che leggo e mi complimento sinceramente per la chiarezza dell'analisi e dell'esposizione. Il vino è un mondo infinito di esperienze sensoriali e di emozioni. Non esiste un "vino buono" per ogni palato, checchè ne dicano santoni e guide professionali. Il vino è una delle cose più personali che io conosca. L'attenzione e l'esperienza ci aiutano a meglio cogliere profumi tenui e retrogusto soffusi, ma resta (per fortuna) il fatto che quel sorso ci ha emozionato o lasciato indifferenti, ci ha dato sensazioni gradevoli che ci spingono ad un altro sorso oppure che ci fanno posare il calice. Il vino non è nato per dissetare ma per appagare, scaldare il cuore prima dello stomaco, stimolare la conversazione e il piacere di stare in compagnia, ma anche per tenerci lui stesso compagnia in quei rari momenti tra noi e noi. Bere poco è amare il vino e amare se stessi, credo.
RispondiEliminaIvan Lorenzoni
https://vinopassione.wordpress.com/
Ciao Ivan!
RispondiEliminagrazie per questo bellissimo commento che condivido in tutto e per tutto!!! Grazie anche per essere passato di qui, mi fa piacere che ti sia piaciuto quello che ho scritto, io sinceramente amo il vino e poter condividere questa passione è una infinita gioia!!!
ti auguro una buonissima giornata e tanti momenti tra te e te con un buon "bicchiere"!
a presto!
Clara